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Profili social e candidature di lavoro: quali errori evitare

Torna indietro  Settembre 2019venerdì 13 settembre 2019

 

Forse non tutti sanno che la maggior parte dei cosiddetti recruiter, ovvero coloro i quali operano all’interno di una azienda con il ruolo di gestione risorse umane e sono quindi responsabili di assumere nuovo personale, tende a cercare in rete informazioni sui candidati che si sono presentati ad un colloquio di lavoro.


Il riferimento è soprattutto ai loro profili social, un mondo parallelo dove tutti ormai ci muoviamo e che può rappresentare un’arma a doppio taglio. È proprio il caso delle candidature per posti di lavoro. Tutti i selezionatori vogliono cercare di capire chi hanno di fronte, conoscere il più possibile anche a livello di passioni ed attitudini prima di inserire una nuova risorsa in azienda.


In sostanza, se avete sostenuto un colloquio di lavoro presso una azienda di qualsiasi dimensioni, state pur certi che, prima di essere assunti, verrà fatto un piccolo studio su di voi in rete, partendo proprio dai vostri profili social. Una tendenza che sta crescendo ed alla quale occorre prestare grandissima attenzione perché, a causa di comportamenti leggeri, si può rischiare di mandare a monte un colloquio di lavoro.

 

Cosa cercano i recruiter sui social?

Massima attenzione quindi a ciò che si condivide e si pubblica perché alcuni atteggiamenti non rappresentano assolutamente un buon biglietto da visita per il candidato alla ricerca di un lavoro. Si pensi ad esempio ai comportamenti discriminatori o, per restare più sul generico, a post scritti in modo sgrammaticato con evidenti errori di ortografia.


Il recruiter, quindi l’addetto al personale dell’ azienda presso la quale ci si è candidati, vuole scoprire se vi è coerenza tra quanto dichiarato nel curriculum vitae, se il candidato dimostra di avere caratteristiche morali di un certo tipo, se gli interessi personali sono in linea con la filosofia dell’ azienda.


In sostanza analizzando i profili social, e si parla soprattutto di Facebook, Instagram e Linkedin, un recruiter può tracciare al meglio il profilo di un candidato a ricoprire un determinato ruolo in azienda e stabilire se sia o meno la persona adatta per farlo.

 

Come curare i social per trovare lavoro

Se si parla di social media è bene prestare maggiore attenzione ai tre social sopra ricordati, Facebook, Instagram e Linkedin: quest’ultimo è quello più legato ad una dimensione lavorativa, quindi può essere analizzato alla ricerca di conferme su quanto il candidato ha inserito nel proprio curriculum.


Viceversa Facebook ed Instagram si prestano maggiormente a fornire indicazioni precise sulla personalità del richiedente lavoro, sulle sue passioni e sulla sua etica. Se si possiede, quindi, un profilo con proprio nome e cognome, aperto ossia visibile a chiunque, si dovrebbe avere l’accortezza di selezionare i post che si condividono evitando tutto ciò che può essere visto come violento, scorretto, discriminatorio, volgare.


E questo a prescindere delle convinzioni personali che ciascuno di noi può avere; infatti in ambito lavorativo i responsabili del personale valuteranno negativamente atteggiamenti di questo genere con il rischio di vedere il proprio curriculum cestinato.


Il consiglio è quello di limitare i post sconvenienti e di aprire profili differenti sui social andando a disgiungere quelli “ufficiali”, che potranno essere consultati anche dai recruiter in fase di ricerca personale, da quelli “goliardici” da condividere esclusivamente con amici e persone care.