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Creazione d’impresa, l’arte di dar vita ad un business

Torna indietro  Settembre 2019giovedì 05 settembre 2019

 

 

Un percorso complesso e tortuoso, come sarà noto a tutti coloro che hanno tentato almeno una volta nella vita di fare impresa, ma che può portare a tantissime soddisfazioni personali e professionali. L’iter che porta alla nascita di una nuova impresa non è propriamente semplice ma continua ad essere intrapreso da migliaia e migliaia di futuri imprenditori.


Questo fenomeno si verifica, fortunatamente, anche nel nostro Paese, dove ogni anno sono quasi 400mila le nuove partite iva e dove il numero complessivo di imprese tocca i 6 milioni. Se creare un’impresa è un’arte si può dire che gli italiani, da sempre noti come intraprendenti e creativi, nutrono una predilezione particolare per l’arte.


Fare tutto bene e, soprattutto, a norma di legge, con la burocrazia notoriamente tortuosa e pressante, non è così facile ed immediato, come si può facilmente immaginare.

 

Difficoltà di creare un’impresa

Passare dalla carta alla realtà, raccogliere e trasformare le idee in un progetto concreto. Ecco la grande difficoltà che sta dietro alla creazione di impresa. Colui che si lancia in questa avventura viene nominato imprenditore, a prescindere dalla grandezza del business che decide di creare.


Quali sono nel concreto le maggiori difficoltà e le criticità che si incontrano nel percorso di creazione di un’impresa? La parte amministrativa e gestionale può essere particolarmente complessa, in particolare in Italia: creare un’impresa significa rispettare precisi adempimenti fiscali ed amministrativi, rispettare e richiedere permessi ed autorizzazioni, in definitiva significa mettere in piedi una macchina che funzioni perfettamente facendo in modo che ogni ingranaggio sia al posto giusto.


Pianificazione, programmazione, esecuzione di quanto stabilito e, non ultimo, controllo costante dell’attività imprenditoriale. In modo analitico potrebbe essere sintetizzata così, per punti, l’attività imprenditoriale. Il che porta, come facilmente intuibile, a comprendere perché chi decide di intraprendere questa strada debba possedere competenze tecniche svariate, su diversi argomenti, e debba poter contare sul supporto di professionisti esperti nei rispettivi ambiti.

 

Imparare la creazione di impresa

Per fare l’imprenditore è necessario possedere anche un fiuto innato, una naturale attitudine che non può, probabilmente, essere appresa; ma tutto ciò che riguarda la sfera tecnica si può imparare studiando. Non è un caso che i corsi di creazione di impresa siano tra i più richiesti nell’ambito della formazione professionale.


Si può pensare, quindi, di apprendere con percorsi mirati le necessarie competenze, acquisendo nozioni che siano di carattere economico, contabile, amministrativo, di programmazione: discipline che sono comuni a tutti gli imprenditori, a prescindere dal campo nel quale si esercita la propria attività.


Ad esempio pianificare il lavoro ed essere in grado di redigere un business plan oppure un piano di marketing sono operazioni utili per chiunque volesse cimentarsi in questa impresa. Per quanto in una fase iniziale si voglia cercare, come ovvio che sia, di limitare i costi, appoggiarsi a professionisti specializzati diventa necessario: si pensi ad esempio ad un commercialista per l’apertura della partita iva e per l’inquadramento corretto dell’azienda.


In sostanza la creazione di impresa è un campo potenzialmente sterminato, ossia un ampio terreno sul quale si muovono tutti coloro che aspirano a creare una attività propria svolgendo un lavoro in modo del tutto autonomo. Il sogno del self made man, che richiede un lungo iter di sacrifici nonchè incombenze di varia natura e che oggi è sempre più raggiungibile grazie anche alla possibilità di creare impresa in rete, in modo semplificato e con costi ridotti.