Torna indietro Maggio 2020 | mercoledì 20 maggio 2020
Il mondo del lavoro è stato letteralmente stravolto dall’emergenza del Covid-19, pandemia che si è abbattuta a livello globale con tutta una serie di implicazioni connesse e legate a sanità, economia, lavoro. Le abitudini dei cittadini sono state rivoluzionate e l’intero processo di produzione del nostro Paese fermato, in attesa che passi l’emergenza.
La ripresa è finalmente iniziata, anche se sarà lenta e graduale e ci sarà bisogno di cambiamenti sostanziali e di innovazione; da questo punto di vista una buona base dalla quale ripartire è senz’altro rappresentata dalla rete, dal momento che, quando si ha bisogno di novità, ci si rivolge proprio al web.
Il discorso è tuttavia più complesso ed articolato, perché non si tratta solo di abbracciare nuovi strumenti di lavoro e di formazione, come successo solo poche settimane fa con la proliferazione dello smart working e delle piattaforme di e-learning, si tratta di una profonda trasformazione che potrebbe cambiare in modo radicale il concetto stesso di lavoro.
I cambiamenti radicali nel settore del lavoro
Una dura prova quella che ci aspetta, ma che può essere affrontata abbracciando il concetto di cambiamento: strumenti come lo smart working sono destinati a diventare di ordinaria amministrazione, sempre più si utilizzerà il web per azioni quotidiane di qualunque genere, probabilmente dovremo dimenticare, o semplicemente reiventarci, il concetto di assembramento e contatto fisico, anche a livello lavorativo.
Pensiamo come tutto ciò inciderà sulla nostra vita di tutti i giorni e come cambieranno i profili delle figure professionali. Proprio così, il mondo del lavoro sarà ridisegnato e troveranno spazio nuove figure. Diventa interessante, in questa fase, cercare di intercettare le nuove necessità che nasceranno, capire quali potrebbero essere le professioni più richieste una volta che l’emergenza sarà finita.
In definitiva, come sarà il mondo del lavoro dopo il Covid-19?
Competenze professionali utili per il post Coronavirus
A stilare un elenco ci ha pensato Forbes, prestigiosa rivista statunitense di economia, con il supporto di The Adecco Group. Si parte dal presupposto che ripercussioni ci saranno per tutte le economie del mondo e che il mercato del lavoro uscirà profondamente ridisegnato da questa esperienza.
Entrando poi nell’interessante dettaglio delle professionalità che saranno più richieste per il post Coronavirus, si parte dalle professioni in ambito sanitario, con riferimento soprattutto agli infermieri ma anche a medici e farmacisti. Stessa cosa dicasi per operai in ambito chimico e farmaceutico, con speciale riguardo per la produzione di disinfettanti e mascherine, che saranno necessari in quantità industriale per mesi e mesi.
Attenzione puntata poi sui beni di prima necessità, quelli per i quali il mercato è rimasto aperto anche in queste settimane di quarantena e lock down dell’economia. Quindi grande distribuzione, trasporto, alimentari. Anche le attività legate agli e-commerce cresceranno notevolmente.
Le aziende che riconvertono
Una buona opportunità potrebbe registrarsi anche per quanto riguarda la riconversione: visto il momento, diverse aziende si stanno orientando verso la riconversione della propria produzione per contribuire a contrastare l’emergenza. Ovviamente la nuova produzione è focalizzata principalmente verso i dispositivi sanitari.
Già sono diverse le realtà imprenditoriali sparse sul territorio italiano che hanno intrapreso questo percorso cambiando radicalmente la propria attività e mettendosi a produrre, ad esempio, mascherine o altri dispositivi medici.
Certamente, per il post Covid-19, si farà necessariamente grande affidamento sulle tecnologie più moderne ed innovative e su un processo di produzione molto più virtuale, maggiormente incentrato sul lavoro da casa.
Una sfida non semplice ma che dobbiamo necessariamente vincere per far ripartire l’economia, adeguandoci alle nuove necessità imposte da un’emergenza senza pari.
Accademia Formalia |
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