Torna indietro Luglio 2021 | mercoledì 14 luglio 2021
La dipendenza da lavoro, ormai da decenni, si è trasformata in una vera e propria sindrome nota anche con il termine inglese di Workaholic. Ad individuarla per primo è stato nel 1971 lo psicologo statunitense Wayne Oates, il quale ha anche precisato le sue manifestazioni, circoscrivendole in particolare nella tendenza, da parte di chi ne è colpito, a dedicare gran parte del proprio tempo e dell’energia al lavoro, con il logico corollario rappresentato dalla trascuratezza nei confronti di affetti familiari e tempo libero.
Con la presenza sempre più invasiva della tecnologia, e i timori da essa indotti in relazione alla sicurezza del proprio posto di lavoro, questa dipendenza ha allargato in maniera esponenziale il proprio raggio di azione provocando non pochi timori nelle autorità sanitarie al pari di altre patologie legate a questo tema, come ad esempio lo stress da lavoro.
Quali sono i sintomi della dipendenza da lavoro?
La dipendenza da lavoro si presenta solitamente con alcuni sintomi ben precisi. In particolare, i seguenti:
Occorre sottolineare come questi sintomi possano essere associati anche ad altri disturbi di carattere psichiatrico a partire dall’iperattività o dal disturbo ossessivo-compulsivo. Il tutto conduce, infine, all’incapacità di rilassarsi completamente, spingendo chi è afflitto da questa dipendenza a sacrificare il tempo libero ad altre attività lavorative.
È possibile guarire dalla dipendenza da lavoro?
È possibile guarire da questo genere di dipendenza? La risposta, positiva, è offerta dagli stessi psicologi, secondo i quali il passo propedeutico per poterlo fare è la sua ammissione da parte dei soggetti colpiti; la sua individuazione, tuttavia, non è assolutamente scontata, tanto è stato predisposto un test specifico, noto come Work Addiction Scale. Ideato dallo Scandinavian Journal of Psychology, che si compone di sette quesiti a risposta multipla, aventi come oggetto proprio l’attività lavorativa degli interessati.
Una volta completato questo primo passo, assolutamente fondamentale, occorre riuscire a capire che il lavoro ha sicuramente la sua importanza nella nostra vita, ma non può andare a scapito di ogni altra cosa. Rivalutando, di conseguenza, affetti familiari e necessità di ritagliarsi momenti dedicati alla cura della propria persona.
Attenzione alla tecnologia
Altro consiglio da tenere presente se si vuole realmente affrontare il problema è quello di staccarsi, perlomeno un paio di ore al giorno, dalla tecnologia. Se è vero che la posta elettronica, il personal computer o lo smartphone rappresentano qualcosa di fondamentale nella vita odierna, occorre anche capire che, come tutti gli strumenti di questo genere, devono rappresentare un ausilio, non una costrizione.
Accademia Formalia |
Questo sito web utilizza cookie tecnici per fornire alcuni servizi. Continuando la navigazione, o cliccando sul pulsante di seguito, acconsenti al loro utilizzo in conformità alla nostra Informativa sulla Privacy e Cookie Policy. Il consenso può essere revocato in qualsiasi momento.