Torna indietro Febbraio 2021 | lunedì 01 marzo 2021
Proprio come nella vita di tutto i giorni, anche sul lavoro la routine può essere letale: un nemico che toglie pian piano la motivazione e rischia di portare ad uno svuotamento degli stimoli.
Molti di coloro che decidono di cambiare azienda o mutare posizione lavorativa lo fanno proprio per andare alla ricerca di nuove energie e sfide.
Esiste un concetto che, come spesso in questi casi, è stato importato dal mondo del lavoro degli Stati Uniti e che va ad indicare sostanzialmente l’arte di cambiare lavoro… senza cambiare lavoro. Non è una contraddizione, né un gioco di parole: il termine che circoscrive tutto questo è Job crafting.
L’idea alla base è semplice: modellare (dall’inglese craft) il proprio lavoro per farlo aderire alle nostre esigenze. Un rinnovamento che richiede una forte matrice proattiva, perché se qualcosa intorno a noi non cambia spontaneamente dobbiamo essere noi a fare in modo che muti.
Dentro al concetto di Job crafting
Il termine Job crafting descrive l'adozione di misure e azioni proattive tese a ridisegnare ciò che facciamo sul luogo di lavoro, andando essenzialmente a cambiare compiti, relazioni e percezioni del nostro impiego. La premessa principale è che possiamo rimanere nello stesso ruolo, senza necessariamente cambiare, ma mutando ciò che facciamo.
Modellare il proprio ambiente di lavoro in modo che si adatti alle loro esigenze individuali: fin qui, abbiamo analizzato la parte teorica della definizione. Ma nel concreto come si esplica tutto questo?
Alcuni esempi di Job crafting possono essere:
Concetti affini al Job crafting
Il concetto è molto più concreto di quanto potrebbe sembrare: si può provare a migliorare la propria posizione lavorativa senza necessariamente cambiare luogo di lavoro; un qualcosa di affine ad altri termini, come ad esempio reskilling. In quest’ultimo caso, come avevamo visto (leggi: Reskilling, la parola magica del lavoro 2.0) si tratta di andare a colmare eventuali gap che possano sorgere all’interno di una azienda con la formazione di personale già presente: in sostanza, si preferisce aumentare le competenze di persone già assunte in organico, ampliando le loro conoscenze, onde evitare di dover ricorrere a nuove assunzioni.
Il Job crafting è più legato ad un’idea di personalizzazione del lavoro: non si va a stravolgere radicalmente il proprio impiego, ma se ne propone un’evoluzione, un miglioramento, per cambiare abitudini ormai radicate ed emergere dalla routine, il tutto con l’obiettivo di evitare di dover essere obbligati a cambiare lavoro per cercare nuovi stimoli: è possibile, altresì, trovarli modificando dall’interno e definendo sotto una nuova luce le proprie mansioni, oltre che il proprio ambiente di lavoro.
Accademia Formalia |
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